ADAMASTOS - An Island for AGON RPG

ADAMASTOS è un'isola per il gioco AGON RPG, creato da John Harper e Sean Nittner. 

L'isola è stata creata per la jam "AGON Isole Mediterranee".

Gli eroi giungono alle sponde dell'insenatura che spacca il promontorio impervio dell'isola. Qui le bianche spiagge sono dolcemente bagnate dalle acque cristalline che per nulla celano dei tronchi marcescenti di poco al di sotto del pelo dell'acqua.

Solo alcuni pali dalla punta di bronzo rugginoso sono sopravvissuti eretti a indicare ciò che un tempo doveva essere un solido molo. Eppure è solo quando i vostri occhi si abituano alla poca luce del modesto golfo cinto da fitta boscaglia che notate le pallide strutture poco oltre. Una fitta serie di muri diroccati e pali sghembi, ognuno con spazi per porte o alloggi per finestre o assi. Evidentemente ora solo erba, edera e muschio abita questi ruderi.

L'aria è afosa eppur cupa per i pochi raggi di sole che superano la volta di fronde sopra di voi. Solo alcuni rivoli d'aria provenienti dall'insenatura muovono al ritmo delle onde le erbe selvatiche e poche foglie più basse.

Al centro di una modesta piazza dal pavimento calcareo rigato da ciuffi d'erba giace un ampio altare. La sua superficie è logora come un vecchio scalino e non dimostra più la simmetria che forse un tempo poteva vantare. Così come solo pochi accenni dei suoi intricati intagli si possono ancora riconoscere. Solo una cosa però è rimasta intonza e non toccata dalle numerose stagioni: un monito o una profezia.

--Nessun mai avrà una terra che non conosce padrone--

Una frase che come una formula, sussurrata o pensata che sia, echeggia nel respiro dei tronchi e nello scalpiccio lontano di uccelli furtivi. Crepiti cortecciosi come di porte chiuse un ultima volta e roboanti scrosci di navi che salpano definitivamente affollano le menti e le orecchie degli eroi, ovattando il loro udito.

Cosa è realtà e cosa è immaginazione?

L’isola di Adamastos è avvolta da fitte spire di rovi e fiori di cardo selvatico e solo poche case diroccate e assi di legno inabissate testimoniano che vi sia stato un tempo un tentativo di abitarla. Ora nel fitto dei suoi boschi e tra le bianche colonne di marmo che giacciono sulle colline e tra le valli, si ode solo il ragliare di muli e il ruggito di bestie ignote.